Francesco Di Giacomo
Francesco Di Giacomo (La Caletta/Siniscola, 22 agosto 1947 – Zagarolo, 21 febbraio 2014) è stato un artista poliedrico e creativo che ha lasciato un segno profondo nel mondo musicale italiano. I più lo ricorderanno come insostituibile voce del Banco del Mutuo Soccorso, una delle più belle espressioni che il rock progressive italiano abbia mai prodotto. Con questa formazione, in quaranta anni di attività, la voce di Di Giacomo ha contribuito, in maniera determinante, a scrivere una delle più belle pagine della musica italiana. E’ stato attore di teatro civile ma anche di cinema, in quattro film di Federico Fellini – Satyricon (1969), I Clowns (1970), Roma, (1972), Amarcord (1973) – e la sua curiosità, innata, lo ha sempre reso aperto a nuove esperienze creative. Ciò lo ha portato nel tempo a collaborare con amici e colleghi di tutto il panorama nazionale, nei più diversi ambiti musicali: dal folk alla canzone d’autore, al rap, alla musica classica contemporanea. Dagli Indaco, di un altro indimenticabile come il chitarrista Rodolfo Maltese (anch’egli legato al Banco), ai Têtes de bois dell’amico fraterno Andrea Satta, col quale ha inanellato progetti e follie artistiche per molti anni, passando per il compositore Luigi Cinque, Ambrogio Sparagna, Piotta, sino ad arrivare ad incidere un intero album Hey Joe (1990) con uno dei cantanti soul più importanti della storia, Sam Moore (ex componente del duo Sam & Dave). Francesco Di Giacomo quindi è stato artista indomabile e vulcanico. E dunque sin dal 2004, ben prima della dipartita dal Banco, avvenuta nel 2013, aveva iniziato con Paolo Sentinelli un personale percorso artistico condensato in decine di testi, appunti, poesie, abbozzi che hanno piano piano cominciato a prendere forma e a divenire La parte mancante, il meraviglioso testamento artistico di un grande protagonista della migliore musica italiana.